Bushcraft ITALIA blog

Posts written by cretanseagull

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    Minimal EDC



    Da tempo cercavo di mettere insieme un minimo di attrezzi davvero indispensabili di cui non avrei potuto fare a meno in una situazione diciamo "difficile" oppure anche nella mia quotidianità cittadina.
    Andava a finire che aggiungevo sempre delle cose facendo risultare il mio kit di partenza sempre più ingombrante e pesante al punto che alla fine andava ad occupare qualche cassetto anzichè seguirmi...

    Finchè un giorno, due anni or sono, decisi di tenermi solo TRE di tutto quel mucchio di cose! La filosofia spartana/minimalista che stava alla base di questa mia decisione era che in caso di necessità non avrei potuto rinunciare a:
    1. qualcosa per tagliare (lama, seghetto);
    2. un apiscattole/apribottiglie;
    3. un set di cacciaviti / chiavi inglesi;
    4. un ferrocerio per accendere il fuoco;
    5. un pò di cordino paracord (vari usi);
    6.un ago (per cucire e orientermi, non visibile nella foto)

    Il tutto però NON AVREBBE DOVUTO superare le dimensioni di un portachiavi, in modo da poterlo avere sempre con me! Il meglio che sono riuscito a fare, rinnunciando a parecchie cose, è quello riportato nella foto...

    Sono curioso di sapere come vi siete organizzati voi....! Cosa ci mettete nel vostro EDC (= insieme di attrezzi che porto sempre con me)?
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    Grazie Lorenza! Vi leggo con molto interesse! :)
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    Molto interessante!
    Grazie di aver condiviso con noi le tue esperienze.
    Mi ha fatto ricordare uno dei modi con cui usano cuocere le carni i pastori greci. E' incredibile come questo tipo di cottura sia efficace anche per quantità di carne abbastanza grandi (agnellini/capretti di 8-10 Kg)!
    Loro lo chiamano "gastra".

    Edited by cretanseagull - 2/10/2016, 20:21
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    Bei posti e belle riprese! Mi accontento anche di accamparmi per qualche giorno in mezzo a tanta bellezza! :)
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    CITAZIONE (lorenza84 @ 30/9/2016, 17:29) 
    Sei stato chiarissimo.

    Personalmente nel mio kit ho anche delle salviettine usa e getta.

    Mi fa piacere aver potuto essermi utile, Lorenza! Penso sia una bella abitudine portarsi delle salviettine usa e getta, specialmente in luoghi dove l'acqua non è proprio a portata di mano... Meglio ancora, forse, se sono imbevute di disinfettante per le mani. Si sa che queste ultime si sporcano facilmente durante le escursioni :)
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    CITAZIONE (Trapper84 @ 30/9/2016, 16:50) 
    Belle macro complimenti!

    CITAZIONE (lorenza84 @ 30/9/2016, 17:22) 
    Complimenti per le foto!!!!!

    Grazie! Stare fuori, in natura, offre delle possibilità di ripresa che altrimenti uno non avrebbe potuto cogliere.... :)
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    Saluti a tutti!
    Seagull

    Edited by cretanseagull - 29/9/2016, 22:44
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    Da appassionato di fotografia e fisiolatra (=amante della Natura) non potevo non approdare al mondo della macrofotografia di fiori/piante spontanei/e e di conseguenza sentii subito la necessità di riconoscere le meraviglie che ritraevano i miei obiettivi! In questo difficile compito ho trovato un compagno prezioso nel suddetto sito actaplantarum.org!
    Utilissimo soprattutto per riconoscere le piante commestibili e medicinali che in passato hanno accompagnato l'uomo nel suo cammino verso il futuro.
    Saluti a tutti
    Seagull
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    CITAZIONE (Trapper84 @ 26/9/2016, 23:17) 
    Ottimo contributo, Grazie!

    CITAZIONE (stoneddow @ 26/9/2016, 23:59) 
    Sempre puntuale e preciso :D Grazie per le precisazioni :)

    Non cìè di che ragazzi. Siamo quì per condividere conoscenze :-)
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    Il kit di pronto soccorso è fondamentale, ci deve seguire sempre e soprattutto deve contenere cose che servono e che siamo in grado di usare all'occorrenza. In virtù di questo volevo fare qualche precisazione riguardo ai vari disinfettanti per ferite e i farmaci antidiarroici.
    1. I disinfettanti per ferite si distinguono fondamentalmente in due tipi:
    a) quelli per cute intatta (esempio Betadine, ecc...);
    b) quelli per cute lesa (esempi: acqua ossigenata, Citrosil, ecc...).
    Per "cute intatta" si intende una cute che non ha subito "interruzione di continuità", tipo tagli, ferite aperte, abrasioni forti e sanguinanti. Per la cute intatta disinfettanti come il Betadine va benissimo.
    Per "cute lesa" invece si intende una cute che ha subito interruzione della sua continuità che causano ferite aperte, tagli, ecc... Per questo tipo di ferite si consiglia di usare disinfettanti tipo il Citrosil che non ostacola la rimarginazione ottimale dei lembi di una ferita. Fino a poco tempo fa per questo tipo di ferite si usava tranquillamente anche l'acqua ossigenata... Negli ultimi anni studi clinici hanno dimostrato che la sua azione sulle cellule esposte causa una non ottimale rimarginazione della ferita a differenza del Citrosil. Il Betadine invece è da evitare assolutamente "sulla cute ferita", mentre può essere usato "attorno" alla ferita cioè su cute intatta che vogliamo disinfettare, come fanno in sala operatoria "PRIMA" di tagliare! :-)

    Tra i farmaci antidiarroici invece figurano fondamentalmente due tipi che agiscono con meccanismi d'azione diversi:
    a) l'Imodium (Loperamide cloridrato)
    b) il Bimixin (associazione di antibiotici) o Rifacol

    Il primo agisce sul plesso mioenterico, attivando i recettori oppiodi della sottofamiglia mu e garantendo una riduzione della produzione di acetilcolina, con conseguente riduzione dell'attività propulsiva intestinale e della frequenza delle scariche diarroiche. In parole semplici l?imodium non elimina la causa che ha scatenato la diarrea (infezione intestinale) ma semplicemente "calma" l'intestino impedendone i movimenti peristaltici propulsivi e spasmodici che favoriscono la diarrea. Non va quindi MAI preso da solo ma SEMPRE INSIEME AD UN ANTIBIOTICO AD AMPIO SPETTRO, tipo BIMIXIN o RIFACOL, che agisce direttamente sui batteri (vera causa della diarrea) eliminando la infezione intestinale alla quale consegue la diarrea! In sostanza la diarrea altro non è che un meccanismo di difesa del nostro organismo atto ad allontanare i microrganismi patogeni che infettano il nostro intestino. In sostanza cioè se assumessimo il solo Imodium finiremo per fare un favore agli microrganismi patogeni in quanto bloccando la diarrea andremo ad impedire la loro espulsione dal nostro organismo causando un aumento della loro carica patogena a livello intestinale.

    Spero di essermi riuscito a fare un pò di chiarezza al riguardo :-)

    Cordiali saluti
    Cretanseagull

    Edited by cretanseagull - 29/9/2016, 23:03
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    CITAZIONE (Trapper84 @ 27/8/2016, 19:43) 
    Benvenuto Antonio e buona permanenza!!

    CITAZIONE (stoneddow @ 1/9/2016, 00:13) 
    ciao benvenuto :)

    Grazie ragazzi! Bentrovati! :)
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    CITAZIONE (Trapper84 @ 30/8/2016, 22:32) 
    Ti ringrazio per il tuo contributo.

    La domanda però sorge spontanea:
    Fermo restando sul concetto di usufruire di ciò che la natura ci offre,
    un filtro naturale basico fatto a strati di ghiaia, sabbia fine, carbone di legna, sabbia fine e ghiaia di quale genere potrebbe essere?
    Microfiltrazione o Ultrafiltrazione??

    Non c'è di che.... veramente. I blog servono a scambiare e condividere conoscenze.
    Beh, difficile stabilirlo in quanto non è mai costante, la capacità filtrante varia di volta in volta a seconda i materiali impiegati e la capacità della persona che realizza il filtro improvvisato. Credo però si possa parlare di microfiltrazione, difficilmente si potrà spingere fino a ultrafiltrare...
    Tornando al nostro argomento, come ben sai, stiamo di fronte a due tipi di filtri completamente diversi ma che fino ad un certo punto svolgono la stessa funzione: rendere relativamente potabile l'acqua raccolta.
    Un filtro improvvisato (sabbia, carbone, erba, sassolini, ecc) contro un filtro prodotto in serie, industrialmente.

    Le differenze tra i due si possono così sintetizzare:
    porosità conosciuta e garantita (spinta fino a 0,01 micron)
    capacità filtrante clinicamente certificata (laboratori di analisi)
    apparecchio di facile portabilità e manutenzione
    riutilizzabile più e più volte

    Mentre il filtro industriale riesce a soddisfare tutte e quattro suddette condizioni, quello improvvisato (condizioni di emergenza / estrema sopravvivenza non ne soddisfa nemmeno una...
    A filtrare filtrano entrambi, ci mancherebbe, ma bisogna vedere con che capacità lo fanno. Chi ci può indicare la porosità (capacità filtrante) di un filtro improvvisato e la salubrità dell'acqua che ci restituisce? Non potendo avere, vista la situazione di emergenza in cui viene usato il filtro improvvisato, le garanzie necessarie si accetta di correre alcuni rischi...
    Tuttavia, volendo procedere alla disinfezione (potabilizzazione) dell'acqua raccolta, dopo averla filtrata ci si potrebbe bollirla oppure esporla ai raggi solari (botigliette di plastica) per circa 24 ore prima di berla. L'esposizione al sole (metodo di potabilizzazione già usato in paesi del terzo mondo) tuttavia richiede di trovarsi in luoghi dal clima caldo e con una solarizzazione alta durante il giorno.
    Aggiungendo quindi un metodo di disinfezione efficace al filtro improvvisato la nostra salute con grande probabilità non dovrebbe correre rischi. Invece, un filtro industriale capace di ultrafiltrare (porosità < 0,01 micron) potrebbe bastare anche da solo, senza cioè ulteriore disinfezione chimica o per ebolizione, a restituirci un'acqua potabile.
    Saluti a tutti
    Seagull
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    Molto belli entrambi gli interventi!
    Desidero solo aggiungere due cosette per chiarire meglio (spero) i concetti.

    Per rendere sicura l'acqua raccolta in natura (ruscelli, fonti, ecc...) durante le nostre escursioni bisogna procedere come segue:

    1. filtrare usando doppio filtro carboni attivi/ceramica od altro equivalente con porosità 0,1-0,2 micron. Batteri e spore vengono trattenute da questo tipo di filtro per cui l'acqua filtrata potrebbe contenere solo virus, tossine ed inquinanti chimici. Si può distinguere tra micro ed ultafiltrazione (vedi in seguito)
    2. bollire per circa 3 minuti oppure usare prodotti di potabilizzazione chimica (cloro, iodio,ecc...) per circa 20-30 minuti o radiante (esposizione ai raggi UV).

    E' molto importante filtrare l'acqua anche se in seguito la si dovrà comunque disinfettare come al punto 2. Questo perché la filtrazione, riducendo le particelle biologiche in soluzione ed eliminando i batteri, accorcia il tempo di disinfezione chimica/ebolizione successiva e ne potenzia l'efficacia.
    Le dimesioni dei virus vanno da circa 200 a circa 3000 Angstrom. L'Escherichia Coli misura da 1 a 6 micrometri. Le dimensioni dei batteri vanno da 1 a 2 micron (10000 Angstrom = 1 micron). Questo spiega il perché i virus riescono a passare i filtri e necessitano di altri trattamenti per venire eliminati/neutralizzati).
    In ogni modo anche dopo filtrazione e disinfezione chimica/radiante UV l'acqua trattata potrebbe essere comunque imbevibile in quanto contaminata da scarichi industriali, presenza di tossine, ecc... Meglio non toccare quindi l'acqua che presenta schiuma, colorazione od odore strani, probabilmente è inquinata...

    Microfiltrazione:
    Il filtro a carboni attivi, la misura dei suoi pori varia da 0,2 a 5 micron, riesce a trattenere il cloro e i sottoprodotti clorurati. La microfiltrazione è in grado di trattenere, come riportato in precedenza, sostanze in sospensione, cloro e sottoprodotti clorurati. Migliora in qualche misura il sapore dell’acqua, grazie all’eliminazione del cloro, ma sicuramente non può nulla contro la stragrande, se non totalità, delle sostanze chimiche presenti nell’acqua. Inoltre non diminuisce minimamente il residuo fisso e i nitrati. Praticamente l’acqua rimane esattamente come prima, eccezion fatta per il cloro e i suoi derivati, che comunque è già qualcosa.

    Ultrafiltrazione:
    Questo metodo di trattamento è composto da un filtro a carbone attivo che, come abbiamo già spiegato, serve ad eliminare il cloro, e da una membrana, cosiddetta ad ultrafiltrazione, con fori di porosità 0,01 micron. Come la microfiltrazione, elimina il cloro e i suoi derivati, e inoltre, grazie alla membrana finale, elimina tutti i batteri, pesticidi e pochi altri elementi chimici. L’ultrafiltrazione è meglio della microfiltrazione, in quanto ha porosità più piccole e agisce su più elementi, ma non può ridurre il residuo fisso dell’acqua. Con la tecnica di ultrafiltrazione è possibile rimuovere sostanze organiche con alto peso molecolare, particelle in sospensione, batteri. Il grado di filtrazione delle membrane può essere compreso fra 0.01 e 0.1 micron.

    FONTI: testi di Medicina

    Spero possa essere servito a rendere i concetti maggiormente comprensibili. :-)

    Saluti
    Seagull
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    Mi chiamo Antonio, abito in provincia di Bari ed amo stare a contatto diretto con la natura e coltivare tutto ciò che riesce a rendermi tale contatto più agevole e piacevole (attività outdoor collegate).
    Un caloroso saluto a tutti
    Antonio
104 replies since 27/8/2016
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