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Come potabilizzare l'acqua

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  1. cretanseagull
     
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    Bushman

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    CITAZIONE (Trapper84 @ 30/8/2016, 22:32) 
    Ti ringrazio per il tuo contributo.

    La domanda però sorge spontanea:
    Fermo restando sul concetto di usufruire di ciò che la natura ci offre,
    un filtro naturale basico fatto a strati di ghiaia, sabbia fine, carbone di legna, sabbia fine e ghiaia di quale genere potrebbe essere?
    Microfiltrazione o Ultrafiltrazione??

    Non c'è di che.... veramente. I blog servono a scambiare e condividere conoscenze.
    Beh, difficile stabilirlo in quanto non è mai costante, la capacità filtrante varia di volta in volta a seconda i materiali impiegati e la capacità della persona che realizza il filtro improvvisato. Credo però si possa parlare di microfiltrazione, difficilmente si potrà spingere fino a ultrafiltrare...
    Tornando al nostro argomento, come ben sai, stiamo di fronte a due tipi di filtri completamente diversi ma che fino ad un certo punto svolgono la stessa funzione: rendere relativamente potabile l'acqua raccolta.
    Un filtro improvvisato (sabbia, carbone, erba, sassolini, ecc) contro un filtro prodotto in serie, industrialmente.

    Le differenze tra i due si possono così sintetizzare:
    porosità conosciuta e garantita (spinta fino a 0,01 micron)
    capacità filtrante clinicamente certificata (laboratori di analisi)
    apparecchio di facile portabilità e manutenzione
    riutilizzabile più e più volte

    Mentre il filtro industriale riesce a soddisfare tutte e quattro suddette condizioni, quello improvvisato (condizioni di emergenza / estrema sopravvivenza non ne soddisfa nemmeno una...
    A filtrare filtrano entrambi, ci mancherebbe, ma bisogna vedere con che capacità lo fanno. Chi ci può indicare la porosità (capacità filtrante) di un filtro improvvisato e la salubrità dell'acqua che ci restituisce? Non potendo avere, vista la situazione di emergenza in cui viene usato il filtro improvvisato, le garanzie necessarie si accetta di correre alcuni rischi...
    Tuttavia, volendo procedere alla disinfezione (potabilizzazione) dell'acqua raccolta, dopo averla filtrata ci si potrebbe bollirla oppure esporla ai raggi solari (botigliette di plastica) per circa 24 ore prima di berla. L'esposizione al sole (metodo di potabilizzazione già usato in paesi del terzo mondo) tuttavia richiede di trovarsi in luoghi dal clima caldo e con una solarizzazione alta durante il giorno.
    Aggiungendo quindi un metodo di disinfezione efficace al filtro improvvisato la nostra salute con grande probabilità non dovrebbe correre rischi. Invece, un filtro industriale capace di ultrafiltrare (porosità < 0,01 micron) potrebbe bastare anche da solo, senza cioè ulteriore disinfezione chimica o per ebolizione, a restituirci un'acqua potabile.
    Saluti a tutti
    Seagull
     
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7 replies since 22/7/2014, 21:59   16415 views
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